Il saggio prende lo spunto dall'esame di un esemplare della prima edizione a stampa della "Saxonia" di Albert Krantz (Coloniae 1520) conservato nella Biblioteca Augusta di Perugia (I E 918), che attesta un evidente intervento censorio, rappresentato dalle cassature a penna di ventidue brani del testo. I brani, di cui si fornisce la trascrizione, sono messi a confronto con i marginalia apposti al testo della "Saxonia" nell'edizione stampata a Francoforte nel 1580 da Andreas Wechelus a cura di Nicolaus Cisner. L'analisi illumina la vicenda della ricezione negli ambienti riformati degli scritti di Krantz, a proposito dei quali il cardinal Bellarmino scriverà che essi sono divenuti "testi proibiti a causa delle empie note marginali inseritevi dagli eretici".