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Firenzuola, Agnolo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 48 (1997), pp. 216-219., di Franco Pignatti (1997)

Nato a Firenze nel 1493 da Bastiano e Lucrezia Braccesi figlia del celebre umanista Alessandro, a 16 anni intraprese gli studi del diritto dapprima a Siena e poi a Perugia dove completò la sua formazione nel 1515-1516. Presa la strada di entrare nell'ordine vallombrosiano auspicata e preparata dal padre, nel 1518 giunse a Roma come procuratore dell’ordine presso la Curia. Nel mondo letterato romano ritrovò Pietro Aretino con il quale era entrato in ottimi rapporti durante il soggiorno perugino. In questo periodo va collocato il Discacciamento de le lettere inutilmente aggiunte ne la lingua toscana, con cui intervenne nel dibattito sollevato dal Trissino di introdurre alcune lettere dell'alfabeto greco nella grafia dell'italiano. A seguito di una relazione con una gentildonna di cui si invaghì, lasciò l'incarico di procuratore dei vallombrosani per dedicarsi interamente alla letteratura. Negative vicissitudini letterali e la malaria lo costrinsero a ritirarsi presto nell’ombra come conferma anche in una lettera indirizzata all’amico Aretino nel 1541. Precedentemente aveva vissuto un periodo positivo, sia fisicamente che economicamente a Prato dove trovò contesto e spirito giusto per riprendere la sua attività letteraria che sfociò nel superamento dello stile boccaccesco avuto in gioventù. Entrato in conflitto con la sorella a causa dell’eredità del padre e con le famiglie pratesi per via di certi ritratti della bellezza femminile espressi nelle sue opere percepiti come allusioni alle donne della città, morì in solitudine e in disgrazia nel 1543. Per quanto riguarda i suoi scritti, tranne il Discacciamento, apparvero postumi per opera del fratello Gerolamo, che affidò i manoscritti alle cure editoriali dello Scala e del Domenichi. A Firenze presso i Giunti videro la luce nel 1548 le Prose; nel 1549 le Rime, la Trinuzia, e i Lucidi; a Venezia nel 1550 l'Asino d'oro. Nel 1545 sempre a Venezia era stato dato abusivamente alle stampe sotto il nome di un oscuro Grappa il Commento sopra la canzone del Firenzuola in lode della salsiccia con incluso il testo della canzone.

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Angelus Florentiolanus de Florentia