Giacomo Zabarella, professore di logica a Padova nel XVI secolo, si inserisce nel dibattito dell’epoca sull’interpretazione della questione dell’immortalità dell’anima aristotelica. Dibattito a cui partecipò anche Francesco Piccolomini, docente nella seconda metà del Cinquecento a Perugia, e con il quale si scontrò, attaccandolo respingendo ogni tentativo di sincretismo tra aristotelismo e platonismo. (cfr. “Quaderni per la storia dell’Università di Padova”, 44 (2011), pp. 234-239).