Del fanese Lelio Torelli ricorda che, dopo aver iniziato gli studi umanistici a Ferrara, si trasferì a Perugia dove si laureò a 22 anni in utroque iure. Ricoprì subito diversi incarichi nella città natale, per poi essere nominato nel 1533 alla Rota civile di Firenze, città nella quale nel 1539 divenne auditore del granduca Cosimo I. Alla corte di quest'ultimo, raggiunse il suo apice nel 1546, quando fu promosso gran cancelliere del palazzo e primo segretario di Stato, incarichi che mantenne fino alla morte. Dopo aver illustrato la politica portata avanti all'interno del Granducato di Toscana, come la restrizione nei confronti dei benefici ecclesiastici, ricorda che redasse i nuovi statuti dello Studio di Pisa nel 1544 e che fu autore di molti consilia. Buon conoscitore del latino e del greco, sono evidenziati i buoni rapporti che ebbe con molti umanisti dell'epoca, come il Bembo.