Nato nel 1536, il giureconsulto aquilano Francesco Vivio, studiò a Perugia diritto avendo come maestri Guglielmo Pontano, Giulio e Marco Antonio Oradini, Giovan Paolo Lancellotti, Filippo Baldeschi, Ristoro Castaldi, Rinaldo Ridolfini e Marco Antonio Eugeni. Fu uditore regio nella Capitanata in Molise, in terra di Bari e Otranto. Rientrato nella città natale nel 1594, fu insignito della carica di camerlengo, sfruttando l'aumentata autorevolezza personale e quella del suo casato. Tra le sue maggiori opere si ricordano i Communium opinionum libri tres, e soprattutto i quattro volumi delle Decisiones Regni Neapoletani in quibus diversi casus tam civilis quam criminales.... Quest'ultimi, stampati a Venezia fra il 1592 e il 1610, raccolgono 591 decisioni su questioni giuridiche che il Vivio approntò durante la sua magistratura. Morì nel 1616 (Fosi,
2013).