Nel tentativo di fornire una rassegna dei codici conservati nell'Abbazia di San Pietro di Perugia, l'autore fa riferimento a quelli lasciati, come da volontà testamentaria, al monastero dall'umanista e lettore allo Studio perugino, Francesco Maturanzio. In particolare conta la presenza di venti codici appartenuti al letterato perugino frutto, soprattutto, del suo viaggio in Grecia del 1473 e del suo soggiorno a Vicenza quando fu allievo di Ognibene da Lonigo. Nel 1809, in conseguenza della seconda occupazione francese, i codici dell'abbazia vennero portati alla Biblioteca Augusta e furono descritti con cura dal professore ed erudito perugino G.B. Vermiglioli nella suo catalogo dei codici conservati nelle biblioteche di Perugia (pp. 245, 247, 254, 256, 257, 261).