Dalle preziose informazioni raccolte nel corso del riordinamento ed inventariazione dell'Archivio storico del Collegio Pio della Sapienza, dal curato utilizzo della recente storiografia (ma non solo) e dall'illuminante confronto con il più antico collegio studentesco perugino (quello di San Gregorio, detto poi 'Sapienza vecchia' fondato da Niccolò Capocci attorno al 1360), l'a. fornisce un puntuale ed interessante contributo sulla vita di tali istituti a Perugia tra il XIV e il XIX secolo. In particolare, dopo aver concentrato l'attenzione sui rapporti fra i due collegi e tra essi e lo Studium, si sofferma sul forte legame esistente tra questi e la città. Un legame, come viene ben rilevato e dedotto, che permise alla 'Sapienza nuova' di sopravvivere ai notevoli mutamenti istituzionali conosciuti da Perugia e dalla sua Università a partire dalla fine del Settecento e che il Collegio deve, soprattutto, al fatto di essere stato affidato sin dalla sua fondazione alla più importante corporazione perugina delle Arti, ossia quella della Mercanzia. Una relazione testimoniata con il ritrovamento di documenti relativi alla conservazione e alla costituzione dell'Archivio dell'Istituto studentesco presso il Collegio della Mercanzia e dallo stemma posto sulla facciata della nuova sede della 'Domus Sapientiae' (l'odierno Collegio femminile ONAOSI): un grifone, emblema dell'Arte della Mercanzia, e un leone con un libro, simbolo del Collegio studentesco, che posti l'uno di fronte all'altro dimostrano "il legame istituzionale instaurato tra la corporazione di mestiere e il Collegio".