Da una pergamena rintracciata nel 'Fondo Gardone' dal dott. Briganti e dallo studioso di cose perugine dott. Scaramucci, l'a. prende lo spunto per sottolineare come, sin dalla prima metà del Trecento, i Magistrati del Comune di Perugia si adoperassero affinché tutti coloro che frequentavano lo Studio cittadino potessero 'nobilitare i propri spiriti' attraverso l'arte della musica. Da questo documento, datato 10 febbraio 1335, infatti, si viene a conoscenza di un doctor in arte cantus, maestro Pietro di Andreuccio, che, regolarmente stipendiato dal Comune e dagli scolari, insegnava musica pratica in città, costituendo quella scuola di canto laicale che può essere avvicinata agli altri, certo più celebri, insegnamenti dell'Ateneo umbro.