A testimonianza dell'attenzione posta dal Comune di Perugia, anche nel XV secolo, all'incremento e alla conservazione del prestigio del proprio Studio, riporta una delibera del 1468 (conservata nella serie dei Consigli e riformanze dell'Archivio comunale), in cui le autorità cittadine concedevano, in perpetuo, al Rettore dell'Università lo ius civitatis. Il ritardo di tale concessione rispetto ad altre località della Penisola è spiegato con il fatto che il rector Studii Perusini assunse tutte le sue prerogative all'interno dell'Ateneo, come il diritto di nominare i lettori (diritto che per lungo tempo è stato condiviso con la magistratura dei Savi dello Studio), più tardi rispetto alla fortunata storia della stessa Università perugina.