Ricostruisce un progetto dell'editore Pierre Maufer di dare alle stampe il 'De testamentis' di Angelo Gambiglioni, individuando nel "dominus meus Ang." In Angelo degli Ubaldi, dottore perugino più volte lettore nello Studio patrio, ma all'epoca (attorno agli anni Settanta del Quattrocento) professore a Padova di diritto civile.