La notizia della riapertura dello Studio di Pisa nella primavera del 1473 provocò la reazione interessata di molti professori che ambivano ad ottenere una cattedra presso l'Università toscana. Tra questi anche il professore in utroque iure Angelo Ubaldi da Perugia, studente nel patrio Ateneo ma all'epoca docente a Padova, che incaricò il suo conterraneo Giovanni Bontempi di procurargli una lettura in diritto civile o canonico in qualsiasi Studio, con qualunque salario, ma suggerendogli di rivolgersi prima di tutto allo "Studium noviter reformatum di Pisa".