Skip to content

La Facoltà fascista di Scienze politiche di Perugia: origini e sviluppo, "Continuità e fratture nella storia delle Università italiane dalle origini all'età contemporanea. Seminario per il dottorato in Scienze storiche dal medioevo all'età contemporanea 2004-2005", a cura di Erika Bellini, Perugia, Università di Perugia, Dipartimento di Scienze storiche, 2006, pp. 133-152 (Lezioni, 18)., di Loreto Di Nucci (2006)

"L'Università di Perugia deve essere un'Università fascista". Così ordinava Mussolini nel luglio 1925 nell'incontro che ebbe a Palazzo Chigi con il Rettore dell'Ateneo umbro Edoardo Tommasone. Il paese era in piena fascistizzazione e le Università dovevano avere un ruolo fondamentale, se non decisivo, per la formazione dei cosiddetti "operai" del Duce, ossia i futuri funzionari, amministratori e dirigenti dello Stato fascista. A tale scopo fu costituita nel 1927 la Facoltà "fascista" di Scienze politiche dell'Università degli Studi di Perugia. In questo sintetico, ma dettagliato contributo l'a. ricostruisce la storia della Facoltà, partendo dalle sue prime fasi istitutive, nelle quali un ruolo fondamentale ebbe Sergio Panunzio (sottosegretario di Stato, ma successore di Tommasone nella carica di Rettore dell'Ateneo umbro in cui era già stato professore di Filosofia di diritto a Giurisprudenza), fino alla crisi post bellica che colpì la Facoltà di Scienze politiche. In particolare viene fornito il quadro degli insegnamenti, raggruppato in 7 discipline principali (storiche, giuridiche, corporative, economiche, diplomatiche, coloniali e giornalistiche), e il rispettivo corpo docente di quel periodo. Tra i molti professori citati risultano: Carlo Capasso, per Storia politica moderna e contemporanea; Carlo Curcio, per Storia delle dottrine politiche; Giuseppe Capra, per Geografia politica ed economica; Alfonso Tesauro, Emilio Bonaudi e Bruno Breschi, per Istituzioni di diritto pubblico; Guido Bonolis e Giuseppe Ermini, per Diritto ecclesiastico; Salvatore Romano e Francesco Ferrara, per Istituzioni di diritto privato; Roberto Michels, per Economia politica e Storie delle dottrine economiche; Oddone Fantini, per Politica economica; Volrico Travaglini, per Statistica; Amedeo Giannini e Francesco Coppolo, per Diplomazia e storia dei trattati; Massimo Colucci, per Diritto coloniale; Paolo Orano, per Storia del giornalismo; Federico Chabot, per Storia moderna. In appendice una serie di tavole sugli iscritti e laureati tratte da: 'La Facoltà fascista nei primi sei anni di vita. Relazione del commissario del governo professor Sergio Panunzio al Duce del Fascismo e capo del governo'.

Fonti collegate

Personaggi citati