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Carafa, Oliviero, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 19 (1976), pp. 588-596., di Franca Petrucci (1976)

Membro della potente famiglia napoletana dei Carafa, Oliviero (1430-1511)fu destinato alla carriera ecclesiastica. Dopo aver ricordato che si laureò presso il collegio di Napoli in giurisprudenza avendo studiato in precedenza anche negli Atenei di Perugia e Ferrara, viene descritta la sua rapida ascesa che lo portò ad essere nominato da papa Paolo II il 18 settembre 1467, cardinale col titolo dei SS. Pietro e Marcellino. Trasferitosi a Roma, dove divenne uno dei massimi esponenti del mecenatismo del tempo, fu messo a capo della flotta pontificia che nel maggio del 1472 salpò in chiave antiturca. La crociata ebbe un certo successo e il suo ritorno a Roma nel gennaio del 1473 ebbe un’accoglienza trionfale. Divenuto cardinale vescovo di Albano nel 1476, due anni dopo assunse la carica di protettore dell'Ordine domenicano che detenne fino alla morte e che lo portò a proteggere per lungo tempo Girolamo Savonarola. Le diatribe tra Roma e gli aragonesi, protettori del Carafa, lo misero in forte difficoltà. Cercò di mantenere una certa fedeltà verso entrambe le parti, partecipando alla fragile pace del 1486, anche se le parti solo nel 1492, grazie alla missione a Roma del Pontano, addivennero ad una pace più solida. Morto papa Innocenzo VIII uscì come più votato nei primi scrutini del conclave, ma alla fine venne eletto il Borgia con il quale i rapporti non furono eccelsi. Per la conservazione delle ritrovate reliquie di San Gennaro fece costruire una cappella, il "succorpo di S. Gennaro", che iniziata nell'ottobre dello stesso anno fu compiuta nel 1506. progettata probabilmente dal Bramante, la cripta rettangolare, divisa in tre navate da dieci colonne costituisce uno dei più notevoli monumenti rinascimentali di Napoli. A lato dell'altare una statua scolpita a tutto tondo rappresenta il committente inginocchiato in preghiera. Accumulatore di vari benefici e commende, è ricordato per aver sostenuto e aiutato vari letterati che non a caso gli dedicarono diverse opere. Tra questi figura anche l’umanista perugino e docente nel patrio Ateneo, Francesco Maturanzio.

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Francischus Mataratius de Perusio
  2. Oliverius Carrafa de Neapoli