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Bartolini, Riccardo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 6 (1964)., di Walter Ingeborg (1964)

Ritratto biografico di Riccardo di Antonio Bartolini, umanista umbro nato a Perugia nella seconda metà del Quattrocento. Studente di teologia e umanità presso lo Studium Perusinum, nel 1504 accompagnò in Germania lo zio Mariano, auditore alla Rota, che era stato inviato come legato del pontefice da papa Giulio II alla corte di Massimiliano I. Qui Riccardo venne a contatto con l’importante mondo umanistico tedesco e dopo essere tornato a Perugia nel 1506, dove fu nominato canonico, e dopo aver iniziato ad insegnare presso l’Ateneo perugino nel 1513 (anno nel quale probabilmente pubblicò un panegirico al papa mediceo Leone X), nel 1514 si riavvicinò alla corte imperiale, tanto che il cardinale e vescovo di Gurk, Matteo Lang, uno dei più influenti consiglieri dell'imperatore, gli offrì un posto di cappellano, con l'incarico di sbrigare la corrispondenza diplomatica. I successivi cinque anni furono stimolanti e fecondi per il perugino, tanto che fu lo stesso imperatore ad offrirgli importanti riconoscimenti come nel 1517, quando lo incoronò ad Anversa poeta laureatus e conte palatino. Venne a contatto con i più grandi umanisti viennesi e augustani come Konrad Peutingá che lo aiutò a stampare la sua orazione contro i Turchi tenuta alla dieta di Augusta del 1518 e il canonico e umanista Adelmann von Adelmannsfelden che gli scrisse una prefazione elogiativa per un suo altro lavoro sulla medesima dieta. Conobbe Erasmo da Rotterdam, al quale fece visita nei Paesi Bassi dopo che il filosofo gli aveva inviato una lettera nel 1516 nella quale gli chiedeva di intervenire in suo favore presso il Lang. Di quello stesso anno è l’opera che riscosse maggior successo presso i contemporanei: ‘Ad divum Maximilianum Caesarem Augustum de bello Norico Austriados libri duodecim’.Pubblicata a Strasburgo e più volte stampata nel XVI secolo, l’opera descrive in dodici canti in esametro la guerra di successione bavarese (1504-1505). Nonostante il prestigio raggiunto, nel 1519 ritornò a Perugia accettando la cattedra di retorica offertagli dall’Università e prendendo il posto del suo maestro Francesco Maturanzio. Tenne l’incarico accademico, assieme a varie cariche pubbliche che la città gli assegnò, fino alla morte che lo colpì nel 1529.

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Francischus Mataratius de Perusio
  2. Ricciardus de Bartolinis de Perusio