Attraverso soprattutto il ms vallicelliano O 59, ricostruisce le vicende biografiche di Cesare Becilli nato ad Urbino nel 1573. Formatosi allo Studio di Perugia (dove figura immatricolato nella Provincia dei Citramontani Innominati nel 1592, n. d. r.), svolse con passione e sapienza l’attività di medico a Ronciglione per diversi anni fino a quando il cardinale Cesare Baronio lo chiamò a Roma. Qui scoprì la vocazione religiosa entrando a far parte, il 18 dicembre 1613, della congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri. Continuò la sua attività di medico, curando personalità di rilievo come la principessa Anna Colonna. Viene ricordato per i suoi studi dedicati alla storia ecclesiastica. In particolare, cercò di intraprendere una grande revisione delle ‘Vitae’ del Ciacconio e degli ‘Annales’ del Baronio. Progetto di studio imponente che lo mise in contatto con varie personalità dell’epoca come il duca Massimiliano di Baviera che, in uno scambio epistolare del 1624, gli scriveva di volerlo aiutare in ogni modo mettendogli a disposizione tutti gli archivi del suo Stato. Ben presto, lo stesso urbinate, si rese conto dell’impossibilità, per un solo uomo, di portare a compimento un progetto così ambizioso, tanto più che una serie di malanni lo colpirono, portandolo alla morte il 6 maggio 1649. Tuttavia, prima di morire, lasciò una sorta d’intelaiatura temporale alla storia ecclesiastica sulla quale i posteri avrebbero dovuto e potuto lavorare.