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Maturanzio e le arti figurative, “Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria”, 116 (2019), fasc. 1, pp. 273-308, ill., di Alessandra Donati (2019)

Nei suoi poliedrici interessi Francesco Maturanzio (1443ca – 1518), umanista e docente perugino nel patrio Ateneo, si occupò anche di arti figurative diventando il principale iconografo di due importanti cicli pittorici: i ritratti d’illustri personaggi di Perugia realizzati nell’atrio del palazzo di Braccio Baglioni in San Pietro; e gli affreschi della Sala dell’Udienza del Collegio del Cambio. Per quanto concerne quest’ultimo lavoro, i cui dipinti furono eseguiti da Pietro Vannucci tra il 1496 e il 1500, Maturanzio cercò di sottolineare “come la perfezione potesse essere conseguita dall’uomo unendo le antiche virtù pagane con i valori della civiltà cristiana” e per far ciò, come evidenziò la critica nei secoli successivi, si servì di quelle fonti letterarie a lui più vicine, come le ciceroniane ‘De officiis’ e il ‘De inventione’, o opere di Valerio Massimo, Plutarco e il ‘De astronomia” D’Igino, testo di cui lo stesso Maturanzio possedeva una copia datata 1482. Tutte opere della tradizione prettamente classica a cui l’umanista era legato e alla quale si rifece per definire i personaggi affrescati, come confermerebbe anche il recente rinvenimento di un panegirico dell’imperatore Traiano di Plinio il giovane presso la Biblioteca Augusta, confluito dal monastero di San Pietro a cui il Maturanzio aveva lasciato la sua biblioteca, e che potrebbe essere stato utilizzato dal letterato per caratterizzare Traiano nel dipinto. donato

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Francischus Mataratius de Perusio