Skip to content

Maggi, Girolamo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 67 (2006), pp. 347-350., di Lorenzo Carpanè (2006)

Ingegnere militare ed erudito, nacque attorno al 1523 ad Anghiari da Paolo e Luisa della quale non si conosce il casato. Dopo aver avuto come suo primo precettore Pietro Antonio Ghezzi da Laterina, frequentò le Università di Perugia, Pisa, dove si laureò in diritto nel 1546, e Bologna. Tra il 1546 e il 1548 compose la sua prima opera che dedicò a Chiappino Vitelli, esaltato come esempio di combattente, ossia i ‘Cinque primi canti della guerra di Fiandra’ stampato a Venezia nel 1551. Nello stesso anno completò anche gli ‘Ingegni et invenzioni militari’, rimasto manoscritto e dedicato a Cosimo I de’ Medici che, probabilmente non a caso, l’anno dopo lo incaricò di seguire i progetti di fortificazione di Anghiari. Dopo aver esercitato la professione giuridica in patria, divenne giudice ad Amatrice grazie anche ai rapporti con i Vitelli. Nel 1560 si trasferì a Venezia dove lavorò come correttore di bozze nell’officina Ziletti, da dove negli anni successivi uscirono diverse sue opere di matrice militaresca come il ‘Della Fortificatione delle città’ del 1564. Divenuto ingegnere militare presso la Serenissima, grazie anche alla notorietà derivante da quest’ultima opera, nel febbraio del 1570 presentò al Consiglio dei dieci un progetto per la difesa di Cipro minacciata dai turchi. Dopo essere stato nominato cavaliere di San Marco, fu inviato il 25 maggio di quell’anno nell’isola, dapprima a Nicosia e poi a Famagosta, assediata da mesi. Qui si adoperò per rafforzare le difese della città, ma fu catturato dai turchi e condotto come schiavo a Costantinopoli dove il 27 marzo 1572, dopo aver tentato la fuga, fu catturato e ucciso per strangolamento. Nei mesi che trascorse al servizio del comandante di una nave mercantile come schiavo, riuscì a portare a termine due opere letterarie, il ‘De tintinnabulis’, un trattato sulle campane, e il ‘De equuleo’, su uno strumento di tortura, editi postumi.

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Hieronymus Magius