Skip to content

Beni, Paolo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 8 (1966), pp. 494-501., di Giancarlo Mazzacurati (1966)

Ritratto biobibliografico del gesuita, letterato e professore umbro Paolo Beni. Se sono incerte data e luogo di nascita, da individuare probabilmente in Candia tra il 1552 e il 1553, certa è una sua prima formazione a Gubbio, località di cui era originaria la famiglia. Nel 1574 si trasferì a studiare all’Università di Padova. Nella città veneta fu collega, nell’Accademia degli Animosi, di Torquato Tasso con il quale instaurò una forte amicizia tanto da difenderlo con forza negli attacchi che subì negli anni successivi. Addottoratosi in teologia e filosofia, passò a Roma alle dipendenze del cardinale Carlo Madruzzo e poi a quelle di Francesco Maria II, duca di Urbino. Entrato a far parte dei gesuiti, dopo aver insegnato teologia presso lo Studium Perusinum dal 1590 al 1593, tornò a Roma dove Clemente VIII lo chiamò a leggere filosofia alla Sapienza. A Roma restò fino al 1599 quando, morto a Padova Antonio Riccobono, ultimo dei grandi maestri italiani di filologia classica, fu scelto dallo Studio patavino come suo successore alla cattedra d’umanità con uno stipendio di 600 fiorini d’oro aumentati, successivamente, a mille. Il passaggio dall’atmosfera tradizionalista e conservatrice di Roma, dove intanto nel 1596 era uscito dalla compagnia di Gesù (probabilmente a causa delle polemiche scaturite da una sua operetta teologica sulla grazia divina che qualche anno dopo fu messa all’Indice), a quello vivace e più aperto alle nuove tendenze intellettuali di Padova fu una vera scossa per il Beni che, nel suo primo anno patavino, si immerse totalmente e con stupefacente operosità, nella polemica letteraria e in particolare linguistica. L'analisi critica e la polemica verso la tradizione furono alla base quindi delle sue opere principali, ossia: ‘Comparatione di Homero, Virgilio e T. Tasso’ (Padova, 1607), divisa in sette discorsi, e ristampata nel 1612 in edizione definitiva con l'aggiunta di altri tre discorsi e col titolo di ‘Comparatione di T. Tasso, con Homero e Virgilio...; ‘Anticrusca overo il Paragone dell'italiana lingua’, con la quale recensì negativamente il ‘Vocabolario degli Accademici della Crusca’; e i ‘Commentari della Poetica di Aristotele’, edito, per la prima volta nel 1613, a Padova nella sua tipografia personale (Beniana) e dedicato a Francesco Maria II. Ritiratosi nel 1623 dall’insegnamento, morì a Padova il 12 febbraio 1625.

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Paulus Beni de Eugubio