Raccoglie le non molte notizie che si conoscono sulla vita di Giacomo di Giovanni Bindorfino, giurista (probabilmente perugino) del XV secolo, e ne ricostruisce la peregrinatio accademica, fornendo informazioni sulla sua produzione letteraria. Dalla documentazione perugina, evidenzia la certa lettura in diritto civile del 1416-1417 allo Studium Perusinum con il salario di 40 fiorini e lo identifica, nella matricola dei dottori giuristi perugini (redatta nel febbraio del 1420), nello Iacobus domini Iohannis Bini, residente in porta Santa Susanna. Dopo aver supposto una sua docenza fiorentina per il biennio 1414-1416, fa riferimento ad un documento notarile perugino del 4 marzo 1429 che ne fa dedurre l'insegnamento a Perugia almeno fino a quella data. Certe sono le letture bolognesi del 1431-1432 e 1438-1439, e il ritorno a Perugia per l'anno accademico 1443-1444. Viene ipotizzato, per gli anni successivi, un suo legame con Venezia, visto che quest'ultima città viene esaltata in un suo celebre trattato, quello in volgare sulle successioni, pervenuto mutilo. Vengono citate altre opere del giurista, come un consilium conservato nella Biblioteca Classense di Ravenna e alcune letture custodite nel Collegio di Spagna di Bologna.