Fornisce un quadro generale sulla evoluzione della concessione dei gradi dottorali nello Studium Perusinum focalizzando l'attenzione, da un lato, sulla documentazione normativa e i suoi mutamenti nel corso del tempo, e dall'altro, offrendo una prima analisi delle informazioni concernenti i laureati fra Cinque e Settecento, desumibili dai bastardelli delle lauree custoditi nell'Archivio Storico dell'Università di Perugia. In particolare, per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, conclude che l'Ateneo perugino, sin dal XVI secolo, rinunciò a competere con le principali Università della Penisola (con l'eccezione rappresentata dall'aria tedesca per tutto il Seicento), limitando la propria influenza ai territori limitrofi, quelli della cosiddetta "Italia Mediana" (Marche, Umbria e Lazio), tanto da non risultare danneggiato dall'apertura di nuove Università "pontifice", come quelle di Macerata e Fermo.