Ricostruisce le tappe principali della storiografia dedicata alla storia dell'Università di Perugia. Dopo aver sommariamente ricordato le prime indagini e le prime storie, di chiaro stampo erudito, di cui fu oggetto l'Ateneo umbro tra il XVII e il XIX secolo, a partire dal lavoro del Balestrini, per passare a quelli del Cavallucci e del Mariotti, fino a giungere a quelli d'inizio Ottocento del Bini e a quelli di fine secolo del Padelletti, del Rossi e dello Scalvanti, focalizza l'attenzione sull'opera monumentale di Giuseppe Ermini. In particolare, ne sottolinea il grande sforzo documentale e il nuovo taglio storiografico basato su criteri di studio molto più attuali ed evidenziando come la vita dell'Ateneo si intrecciò con le trasformazioni politiche conosciute da Perugia nel corso del tempo. Ancora oggi la seconda edizione di 'Storia dell'Università di Perugia' del 1971, rimane il lavoro più importante ed esaustivo riguardante lo Studium Perusinum e la sua storia dalle origini trecentesche, fino alla prima metà del Novecento, influenzando anche le successive pubblicazioni, come quella di Giancarlo Dozza del 1991.